Il Comune di Lari è stato per molto tempo un importante centro politico, amministrativo ed economico della Provincia di Pisa, grazie anche alla strategica posizione di vicinanza con Pisa, Firenze, San Gimignano, Volterra, la costa livornese e Lucca.
L'origine del nome "Lari" è stata ricondotta al termine etrusco-romano «lar», Lare, divinità protettrice delle vie di comunicazione campestri, e al nome di persona etrusco « Lars » (cfr. Lars Porsenna). I vari ritrovamenti archeologici nel territorio larigiano avvalorano la tesi di un'origine etrusca e confermano una intensa attività in epoca romana (necropoli etrusca di S. Ruffino dell'VIII-VII sec. a.C., cippo sepolcrale etrusco di marmo -oggi al Castello dei Vicari)- del III-II sec. a.C., tomba etrusca di Casciana Alta, statua romana del I sec. a.C. Del Castello dei Vicari). Conquistata e fortificata dai Longobardi, fino all´XI secolo rimane libero comune rurale ed è inclusa nella diocesi di Lucca (fino al XVII sec.).
Conteso tra Lucca, Pisa e la Repubblica di Firenze, passa sotto il dominio degli Upezzinghi e, nel 1406, in quella della città del giglio. Firenze eleva Lari al rango di capoluogo delle Colline pisane e livornesi, ospitando i Vicari del governo fiorentino, membri delle più nobili famiglie cittadine dei Medici, Pitti, Capponi e Guicciardini. Il Vicariato di Lari aveva giurisdizione su un vasto territorio che si estendeva da Pontedera a Riparbella e da Peccioli a Rosignano Marittimo e Livorno. Con le riforme degli Asburgo -Lorena dell'800 e l'annessione al Piemonte, Lari perde progressivamente importanza amministrativo-giudiziaria, ma non quella commerciale ed agricola (produzione delle ciliegie), che ancora oggi lo contraddistingue.